Azienda e dipendenti guardano nella stessa direzione?

In un’azienda allineata ogni membro della stessa conosce le finalità del business e gli obiettivi aziendali e tutti sanno come il proprio contributo contribuisca all’attuazione della strategia aziendale.
Detto più semplicemente, tutti guardano nella stessa direzione

E se questo non succede?  

Abbiamo un problema perché vuol dire che l’azienda soffre di “strabismo” anche se molte volte non se ne rende conto.
Il fatto è che spesso si pensa che l’azienda sia ciò che ha in testa l’imprenditore, mentre l’azienda è l’insieme dei comportamenti di tutte le persone che ci lavorano.

Quali sono le conseguenze che l’azienda ha se i dipendenti non guardano nella stessa direzione dell’imprenditore?

Abbiamo almeno 3 tipi di conseguenze negative che riguardano diversi aspetti:

  • Bassa produttività dei lavoratori;
  • Bassa motivazione dei lavoratori;
  • Alto turnover dei lavoratori;

Bassa produttività dei lavoratori

Con bassa produttività i tempi di esecuzione delle commesse si allungano a dismisura causando ripercussioni economiche negative per l’aumento dei costi di lavorazione dei prodotti e servizi.

Inoltre, il protrarsi delle lavorazioni comporta il più delle volte la necessità di rincorrere la data di consegna appunto perché in ritardo sulla tabella di marcia, e lavorare in questa situazione crea un clima di stress nell’azienda facilitando la possibilità di commettere errori, da parte dei lavoratori, facilitando la perdita di autostima e anche l’insorgere dell’assenteismo a causa di questa.

Infine, non meno importante, abbiamo anche come conseguenza negativa la perdita di credibilità e di fiducia da parte dei clienti che vede il proprio fornitore sempre in difficoltà nel rispettare i termini contrattuali si dal punto di vista dei tempi di consegna sia dal punto di vista della qualità del prodotto/servizio. 

Come aumentare la produttività?

Per aumentare la produttività, oltre che lavorare dal punto di vista organizzativo dei processi di lavoro, occorre creare un ambiente lavorativo dove tutti i lavoratori coinvolti, a qualsiasi livello, abbiano interesse a raggiungere la stessa missione facendo in modo che gli obiettivi aziendali siano collegati a quelli individuali.

Riuscire a fare questo non è facile, ma il punto di partenza è sicuramente quello di avere un metodo nella gestione delle risorse umane che, eliminando l’improvvisazione, permetta all’imprenditore di pensare ad un piano strategico per consentire ai lavoratori di essere più concentrati, efficienti e produttivi.

L’improvvisazione nella gestione del personale, che è il primo problema di un imprenditore, porta sicuramente stress, inefficienza e perdita di tempo.
L’unico rimedio è applicare un metodo che cancelli queste pesanti conseguenze.

Bassa motivazione dei lavoratori 

I lavoratori, come abbiamo detto, possono facilmente perdere autostima
e motivazione se non hanno a disposizione le risorse adeguate per svolgere il loro lavoro al meglio: si parla di formazione, di comunicazione interna efficace, protocolli operativi, strumenti di lavoro adeguati, ecc.
Quando un lavoratore è demotivato ne risente la sua produttività ed efficienza ed è compito dell’imprenditore mantenere alta questa motivazione.

Occorre far capire al lavoratore come il suo ruolo in azienda sia utile al sistema e contemporaneamente, alla sua crescita professionale e personale.
È ovvio che dobbiamo sapere, prima di tutto, quali sono gli obiettivi dei singoli lavoratori e come possono sposarsi con quelli dell’azienda.
Altrimenti ricadiamo nello “strabismo” con le conseguenze che sappiamo.

Il lavoratore deve poter rispondere affermativamente a domande quali:
“se faccio oggi un sacrificio e investo le mie migliori risorse, questa azienda farà lo stesso con me se in futuro avrò un momento di bisogno?”,

oppure “mi conviene di più concentrarmi per crescere nel mio ruolo in azienda oppure dedicare le mie energie ad altro? In fondo l’azienda non è mia.”

In un’azienda affetta da “strabismo” il lavoratore incontra quotidianamente momenti di inefficienza, di stress e di confusione, cioè è vittima di una sofferenza individuale interna ed è possibile che non vedendo più prospettive valide per il suo futuro nell’azienda si metta sul mercato per trovare un ambiente migliore.

Alto turnover dei lavoratori 

Recenti studi hanno dimostrato infatti, che una delle principali cause di turnover è la mancata corrispondenza tra le aspettative personali e ruolo ricoperto in azienda, seguita da un disallineamento – “strabismo” – con la cultura aziendale e dall’aver vissuto momenti di stress nel contesto aziendale.
Senza dimenticare che non è raro incontrare lavoratori che hanno lasciato un capo e non un’azienda.

I primi lavoratori che cercano di scappare da un’azienda “strabica” sono quelli più qualificati perché sanno di avere buone possibilità di ricollocarsi sul mercato.
E ovviamente, perdere i lavoratori più qualificati comporta, da subito, sicuramente una perdita di efficienza e produttività e il trasferimento dei carichi di lavoro su altri lavoratori. Nonché quando va via un lavoratore di questo livello, che era in azienda da parecchi anni,  esce dall’azienda anche un carico di competenze acquisite nel tempo, la conoscenza dell’azienda, dei clienti, ecc.

Non essendo un momento pianificato dall’azienda dobbiamo anche tenere presente che l’uscita dall’azienda di una persona comporta un aggravio di costi per la nuova ricerca e selezione del personale, alle tempistiche molto strette, ecc.

Cosa deve fare un imprenditore per la sua azienda?

Quindi se un imprenditore vuole guarire la sua azienda dallo “strabismo” deve immediatamente introdurre e applicare in azienda un metodo strategico per la gestione del personale che permetta di  allineare gli obiettivi di tutti i componenti dell’organizzazione.

 
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STP Poliani

Consulenza del lavoro, consulenza aziendale a Vittuone in provincia di Milano

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